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Il Giordano

Sacra rappresentazione del 23 ottobre 2003

Presentazione

Ancora una volta ci siamo riuniti per partecipare a una sacra rappresentazione (S.R.): la settima nel nostro cammino.

La S.R., come l'immaginiamo noi, si può assimilare a una icona. Anzi si colloca tra le icone.

Infatti l'icona sgorga dal cuore del pittore, non come opera d'arte, ma come opera di amore e frutto di devozione. Essa, perciò, si presenta discreta, come piccola finestra aperta su Gesù e fessura verso l'eterno. Visitare un'icona soltanto per scoprire in essa un'opera d'arte o un documento culturale, si riduce a sottrarre tre quarti del valore di un'icona e a non percepirne la sostanza.


La S.R. dunque è un'icona non dipinta, ma parlata e mimata e cantata. Si ripromette, umilmente, di trasmettere il Vangelo, la vita di Gesù o dei credenti in lui. Essa nasce dalla preghiera e dalla contemplazione, per trasformarsi in azione e musica, per poi nuovamente raccogliersi, quasi ripiegarsi dolcemente, in contemplazione.

Possiamo inoltre annoverare la S.R. tra gli annunci: annunciare Gesù e il Padre. Di conseguenza la nostra partecipazione a una S.R. mira a sollecitare un rinnovamento della comunione con Dio, nel lettore nei figuranti nei musici e in ogni persona presente.

Lo Spirito di Dio infatti penetra sempre dentro chi s'accosta al Vangelo, e opera arcanamente in lui.


La S.R. di questa sera si ripromette di contemplare il Battesimo di Gesù. È noto che il Battesimo di Gesù costituisce il primo della serie di cinque misteri della luce, inseriti da Giovanni Paolo Secondo nel tradizionale Rosario mariano. Seguono: le nozze di Cana, Gesù Maestro, la trasfigurazione sul Tabor, l'Eucarestia nell'Ultima Cena. Tranne "le nozze di Cana" già da noi attuate in una precedente S.R., l'associazione "SPERI" ha deciso di presentare in futuro anche i rimanenti tre misteri della luce, sempre sperando nell'aiuto di Dio e di chi ci offre una mano in qualsiasi modo.


Ci è stato chiesto di ripetere queste nostre S.R. anche in altri locali, fuori del Tempio di S. Lorenzo.

Restiamo un po' dubbiosi se acconsentire alla richiesta, anche perché queste nostre S.R. sgorgano e fanno parte viva, nello stile e nel cuore, di quel centro di spiritualità cittadina che sono la comunità dei francescani conventuali di S. Lorenzo e coloro che convivono con essi lo spirito francescano.

Invece, su richiesta, siamo propensi a ripetere queste nostre rappresentazioni, qui nella sede naturale.

Intanto immergiamoci nel mistero del Battesimo di Gesù.

GCM, 23.10.03