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Procurar la pace

Procurare attualmente la pace, è visto con l’occhio ottimista di Gesù, che trova la beatitudine in coloro che fanno pace.

I risvolti della pace sono molteplici: nei cuori, tra marito e moglie, nei conventi di frati e di suore, nelle parrocchie, nei borghi e nelle città, tra le nazioni e dentro le stesse nazioni, turbate da rivoluzioni o meramente da fazioni politiche, che non conoscono il dialogo. Ovunque si può insinuare la beatitudine di Dio.

C’è un motore principale di ogni pace: Gesù, che effonde lo spirito di amore fra gli uomini. Perciò alla sua nascita l’esercito degli angeli (esercito non in manovre di guerra, perché l’esercito deve soprattutto fomentare la pace) inneggia alla pace tra gli uomini che Dio ama.

L’amore di Dio genera pace, l’odio del satana e degli uomini scatena la guerra. La pace è festa! Chi ha vissuto il giorno della fine dell’ultima guerra mondiale, ricorda i salti di gioia, i saluti reciproci, anche tra sconosciuti, le campane e le grida di festa.

La pace è festa, perciò Gesù, principio e principe della pace è un grande animatore della festa.

Festa. Gesù. Ai farisei che rimproveravano i seguaci di Gesù, che non facevano quaresima, orpellata di gramaglie, fece osservare che fino a che lo sposo è con gli amici, questi debbono festeggiare.

Lo sposo è lui. Per eternare la sua presenza con i suoi, affinché celebrino la festa, egli inventò l’Eucaristia. l’Eucarestia  è il luogo e il tempo della festa, del canto, dell’inno e del banchetto. L’Eucarestia però purtroppo è stata incatenata dentro un rituale spesso freddo, incomprensibile e tutt’altro che festoso.

Festa sia per noi che incontriamo Gesù, il quale si ripresenta tra noi, sia per Gesù che finalmente si incontra con i suoi. Gesù è felice di incontrarci.
Malauguratamente troppi trasformano la festa di un banchetto nella tetraggine di un mortorio.

01.12.12