HOME

Home > Gesu' UOMO > Articoli 2013 > Generato e creato

Generato e creato

Generato, non creato.

Nel proclamare la nostra fede, ripetiamo queste parole, durante il Credo. Tale espressione è immessa nel Credo, forgiato dopo i Concili di Nicea e di Costantinopoli. Nella formulazione più antica del Credo (quella detta “Credo breve”) tale espressione manca.

L’opposizione filologica è ovvia: la generazione avviene all’interno di un’azione “naturale”, che prolunga e trasmette l’essenza dal genitore al figlio, che è della stessa natura del padre.

La creazione invece denota un’azione che la persona compie al di fuori di se stessa. L’artista crea un quadro, mentre invece genera un figlio.

Nel linguaggio usuale i due termini si confondono (la madre chiama creature i figli che ha generato). Nel linguaggio tecnico filosofico e teologico, si genera un individuo della stessa natura del genitore, invece si crea un oggetto di natura diversa dal creatore (sia nell’arte, sia nella semplice vita quotidiana).

La teologia cristiana è esigente su questa differenza, quando essa si riferisce a Dio. Il mondo è creato, il Figlio è generato. Di più, il Figlio generato dal Padre, con il Padre è creatore del mondo, che è fatto “per” Cristo, ossia attraverso Cristo, e destinato ad accogliere il Figlio, una volta incarnato.

Gesù è parte del mondo creato. Eppure ne è il creatore. Questa posizione, si pone come un drammatico problema alla limitata ragione umana. E davanti a un problema, il nostro cuore entra in angoscia, che si esprime con un banale “è possibile questo?”.

All’angoscia viene incontro la luce dello Spirito Santo, attraverso la fede.

GCM 17.02.13