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Giuseppe catechista di Gesù

S.Giuseppe protettore e custode della sua famiglia, della Chiesa, del creato, dei poveri: l’omelia di Francesco, Vescovo di Roma. Bontà e tenerezza verso il mondo e verso se stessi.

A me piace vedere S. Giuseppe come introduttore di Gesù alla vita. Di solito odo ricordare che Giuseppe avviò Gesù nel mestiere artigianale; ciò avvenne per Gesù adolescente e giovane.

Prima, tuttavia, aveva avviato Gesù alla fede!

Compito di ogni maschio sposato e “giusto” era quello di avviare i figli nella fede di Israele, ossia nel conoscere Dio.

Quando a dodici anni, Gesù rimprovera i suoi che “non sapevano” che egli doveva entrare nelle “cose del Padre”, certamente indicava a Giuseppe e  a Maria, una loro contraddizione: dopo aver insegnato la preminenza assoluta del Padre, se ne erano dimenticati quando avrebbero dovuto cercare direttamente Gesù nel suo posto ovvio e naturale Avevano perso tre giorni nel cercarlo tra i parenti e i vicini, ossia tra gli uomini, dimenticando i loro stessi insegnamenti.

Giuseppe, il maestro di Gesù nella fede in Dio. Insegnò a Gesù l’ABC della storia di Israele, e della misericordia di Dio. Poi Gesù si pose alla scuola del Battista. E finalmente aggiunse di suo ciò che né i rudimenti  di Giuseppe, né l’ascesi del Battista, gli avevano trasmesso.

Mi viene da chiedermi perché mai Giuseppe non sia indicato come protettore ovvio dei catechisti. Lui conosceva la misericordia “eterna” di Dio, prima che la conoscesse Gesù. Aveva con sé il Figlio di Dio, cui far conoscere Dio stesso. Anche i catechisti hanno con sé i figli di Dio, dove lo Spirito Santo ha già impresso il suo sigillo. A loro il compito, come Giuseppe con Gesù, di far emergere lo Spirito del Padre dal cuore dei bambini.

GCM 20.03.13