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Generato e creato 3

L’angoscia provocata dall’apparente contraddizione tra generato e creato, ha sviluppato, nei cristiani antichi, alcune soluzioni di colore razionale: a) è solo uomo, b) è solo Dio, c) è in parte uomo (corpo) e in parte Dio (mente), d) è mescolanza, come sono gli eroi.

Finalmente la risposta del “dogma”: è uomo totale ed è Dio totale. Come? Non si sa, sebbene si parli di “unione ipostatica”: unica persona con due nature (ipotesi accreditata).

Per la nostra psicologia l’uomo-Dio, riveste un’occasione di “fede”, ma anche una certezza di speranza. Io tocco l’uomo Gesù e mi trovo in Dio. Io credo e mi fido dell’uomo Gesù, e vivo la mia fede in Dio. L’essere suo creato nel seno di Maria, e generato nell’eterno nella Trinità, mi pone nella felice posizione di fidarmi di ciò che vedono i miei sensi in Gesù, perché essi mi introducono nel mistero di Dio. Caro cardo salutis.

Certamente il Natale ci pone di fronte al mistero. Ma la dolcezza della presenza di Dio in Gesù fa trascendere ogni nostra difficoltà, non risolvendola intellettualmente, ma lasciandoci andare semplicemente alla contamplazione del bambino Gesù, per trovarci in una atmosfera di seremità e di pace. Con la pace del cuore, anche la pace della mente si affaccia e si compone.

È generato e creato: eppure è sempre un bambino e Dio con coi.

Ci troviamo a contatto con Dio, ponendoci a contatto con un bambino. La contemplazione vince la speculazione. L’amore travolge l’intelligenza, non per cancellarla, ma per sublimarla.

GCM 17.02.13