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Per i peccatori

Gesù è venuto per i peccatori, non per i giusti. Questo fatto infiamma la nostra riconoscenza per il Padre e per Gesù. Ci abbandoniamo nelle sue braccia, noi peccatori ancora solo in parte convertiti, eppure da Gesù completamente perdonati.

Gesù è venuto per i peccatori, quindi per tutti gli uomini, anche per quei peccatori che si reputano giusti; quelli che, come i politici pizzicati in affari loschi, dichiarano di sentirsi a posto con la propria coscienza. E se la coscienza è fuligginosa e deviata?

Gesù è venuto per ogni uomo, appunto perché è  venuto per i peccatori. Non soltanto perché, come si dice, in Adamo abbiamo peccato tutti, ma perché ci siamo zelantemente attivati per aggiungere al peccato di Adamo, i nostri peccati.

Un bello spirito ha detto: “Questa è la differenza tra santi e peccatori: che sono tutti peccatori”. E quando i santi ufficialmente dichiarati tali dagli uomini, dicono che sono peccatori, anzi grandi peccatori, non mentono: si sono conosciuti finalmente. E solo dopo essersi conosciuti, possono sentirsi felici per la bontà di Dio, che perdona.

E che cosa facciamo di questo Gesù che è venuto per i peccatori, e che il Padre “ha reso peccato”? Lo rifiutiamo o lo accogliamo? Restiamo nel peccato, o con lui ci liberiamo dal peccato, dal momento che egli è “l’ Agnello che alza il peccato del mondo”?

Con lui possiamo sperare, perché solo con Gesù siamo diventati peccatori che si pentono. Chi può dire di essere un peccatore veramente pentito? ossia fuori dal pericolo di peccare: “Liberaci dal male”!

GCM 21.09.12