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Terra e cielo

Ci imbattiamo frequentemente, nello scorrere i libri del Nuovo Testamento, nell’opposizione tra carne e spirito, tra ciò che viene dal basso e quello che viene dall’alto, ciò che è celeste e ciò che è terrestre.
Dal basso scaturiscono forze che conducono alla morte; forze che generano vita vengono dall’alto.
Non vorrei essere irriverente, ma mi azzardo di applicare questa contrapposizione alle fonti di energia. Carbone e petrolio vengono dal basso, estratti dal ventre della terra; energia solare ed eolica vengono dall’alto: sole e vento.

Oggi stiamo tristemente costatando l’impoverimento (alcuni parlano di estinzione) della terra, del clima irrespirabile, dell’aria inquinata.
Nasce l’idea e la necessità dell’energia alternativa, non inquinante.
Utopia? Anche in passato, come leggiamo, addirittura troviamo cibi cotti al sole. Sole: energia benefica e gratuita, a portata di tutti.

Non sono un tecnico di cellule o di pannelli solari, però mi sembra che là si possono e devono indirizzare i nostri sguardi.
Gesù, che scese in terra, quando si donava alla preghiera alzava gli occhi al cielo, a quel Padre, che è nei cieli. Era un gesto evocativo.
Nei tempi di Stalin e dopo, fecero affermare all’astronauta Gagarin, che nel cielo aveva non aveva incontrato Dio. Sciocchezza e bestemmia.
Neppure per noi il Padre celeste è collocato nel nostro cielo. Però il senso semplice ci fa pensare alla spiritualità di Dio. Gesù: lo Spirito di Dio è come il vento, che tu non vedi, eppure soffia.

22.09.19