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Pittura e spiritualità 4

Il pittore è colui che svela. E' profeta dell'inespresso, è propagatore dell'atmosfera.
Molte funzioni di rivelazione il pittore sviluppa.
Il pittore svela il proprio intimo sentire, le entragne della sua psiche, il mistero incomprensibile del suo esistere. Talvolta la passione, talvolta la contemplazione lo stimolano. Ed egli offre i colori alla passione e alla contemplazione.

Il pittore, come si evince facilmente dalla storia dell'arte, è svelatore anche del cammino dell'uomo, nelle varie fasi del progresso, del costume, della vita della gente. Infatti egli narra il proprio incontro con l'ambiente, la propria gioia o la propria sofferenza di partecipare al vivere con i propri contemporanei. Ne individua gli ideali, le aspirazioni e le paure. Sfodera anche le incognite più pudiche della sua gente. E delle proprie esperienze costruisce una narrazione, talvolta compiacente e talvolta insofferente, dello spirito dell'uomo, delle sue aspirazioni e delle sue ripulse.

Il pittore è anche mediatore di quel divino, che è depositato continuamente nell'uomo dallo Spirito Santo, che vivifica ogni cosa.
La spiritualità del pittore si concreta nel permanere fedele alla funzione di profeta e di rivelatore, che trasmette Dio all'uomo, e invia l'uomo a Dio.
Chi assapora l'opera del pittore, non in semplice goduria ingorda, affina la capacità artistica e di fede nell'invisibile svelato, forse anche solo in barlumi.
Oltre ammirare la tecnica, i colori, le disposizioni spaziali, può penetrare nel sentimento del pittore uomo, confidare gioiosamente con lui, e in lui intuire qualche barlume del "Verbo fatto carne": la rivelazione.

GCM 27.01.05