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Pittura e spiritualità 2

La pittura è manifestazione dell'uomo, quindi è una componente della rivelazione.
Tutto è rivelazione. E la nostra riflessione, per quanto ottusa, è in grado di percepire la rivelazione.
La creazione: essa è lo svelamento del Creatore. E' la mostra sublime della sua potenza, del suo amore che si espande. Dio esprime se stesso mostrando le proprie opere. Dio è eterna espansione d'amore, quasi per un'intima necessità dinamica. Infatti in sé, Trinità, il Padre si espande nel Figlio, generandolo. Il Figlio continua questa dinamica, perché in lui è già seminato l'universo ("tutto è stato fatto per mezzo di lui"), quell'universo che, creato, canta la gloria di Dio, soprattutto attraverso la carne, il Verbo che si fa carne, si umanizza.

La storia dell'uomo è progressivo svelamento del seme di Dio, immesso nelle cose. L'uomo, sviluppandosi, come vita e come creatività, è il progressivo manifestare le potenzialità proprie e del cosmo. Si protende, passo dopo passo, verso la manifestazione totale, da raggiungere nel punto omega (T. De Chardin). L'uomo progredisce vivendo, pensando, amando.

La profezia: il mistero di Dio si svela presso i profeti. Essi parlano di Dio con descrizioni pittoriche: ricordiamo Ezechiele e l'Apocalisse, ma non solo. La profezia è la più intensa manifestazione dello snodarsi dell'uomo nella storia.

Al culmine della profezia, troviamo Gesù. Gesù è la manifestazione "impossibile" di ciò che è arcano eppure si fa mistero visibile.
Gesù dà significato ultimo a tutto il vasto sventagliamento delle molte manifestazioni, ivi naturalmente inclusa la rivelazione artistica, pittorica.

GCM 27.01.05