HOME

Home > Societa' RIPENSARE > Articoli 2005 > Pittura e spiritualità 1

Pittura e spiritualità 1

Ogni azione umana, ogni uomo e ogni donna, sono pregni di spiritualità. Dal pianto del neonato, dal sorriso e dallo sguardo, dal manovrare un attrezzo fino alle esperienze mistiche: tutto è intriso di spiritualità, perché è attraversato di umanità.
     All'interno del grande sventagliamento della spiritualità umana, un posto chiaro occupa la pittura, e sviluppa la propria funzione personale e sociale.

La pittura è una manifestazione di idee, di sentimenti, di passioni. Non può mai ridursi a un esercizio puramente meccanico. Portando il ragionamento al limite, credo sia lecito affermare che se la pittura si riducesse a un mero gioco meccanico di malgama di colori, anche allora sarebbe manifestazione espressiva di un'azione umana, e perciò spirituale.

Se la pittura è manifestazione, essa si inserisce nella regione della rivelazione. La pittura rivela, o svela.
     Sappiamo che tutto è rivelazione o svelamento, quando raggiunge una percezione umana o, comunque, intelligente. Le cose si svelano non perché parlano, ma perché l'uomo le vede, le interpreta, le fa parlare, o, di più, perché Dio le crea e le vede.

Tutto è rivelazione, perché tutto è svelamento dell'arcano, del mistero, che è l'essere, la vita.
     Ogni piccolo palpito umano, è di un valore immenso, perché ci introduce nella vita, e, attraverso la vita, a quel mistero che è il perché e il come della vita. Ogni piccolo palpito è rivelatore di altro, che non si vede e non si constata direttamente, ma che non si può negare, anzi lo si coglie e lo si afferma, proprio grazie a quel piccolo palpito.

GCM 27.01.05