HOME

Home > Societa' RIPENSARE > Articoli 2005 > Temporale

Temporale

 Quando si va in ferie, si vive a pensione, insieme con altre persone. E’ un’occasione propizia per osservare i  comportamenti.

Quest’estate un’occasione frequente per notare i comportamenti è offerta dai temporali frequenti. Nel tavolo della mensa comune mi trovo accanto tre signore. Ciascuna, ovviamente, reagisce in modo personale.

 Una signora al solo parlare di temporali si rabbuia e rallenta il ritmo del cibarsi. Alla prima avvisaglia del temporale si alza da tavola, corre a rinchiudersi nella sua stanza, serra finestre e inchiava la porta, e poi - secondo quanto lei stessa dice - si colloca sotto le coperte tappandosi le orecchie. Riappare alla fine del temporale.

Un’altra signora rimane ferma, con un’aria impassibile. Ironizza su chi, per precauzione, procura di chiudere porte e finestre, per evitare il vento e il passaggio dei fulmini. Alla fine del pasto, consumato con impassibilità goethiana, si alza ed esce dalla sala da pranzo, apre la porta che immette all’aperto e sotto una tettoia, lascia la porta aperta e si accende una sigaretta.

La terza persona confessa: “I temporali mi fanno paura. Per fortuna qui siamo abbastanza protetti:” Termina di assumere il pasto, poi va a chiudere la porta lasciata volutamente aperta dalla seconda signora, ed entra in conversazione, guardando di tanto in tanto fuori dalla finestra.

Questa ha una apprensione giusta e controllata. Le altre due patiscono di terrore: la prima con movimenti esagerati e patologici, la seconda con un ostentato (perciò non autentico) coraggio.

GCM  16.08.05