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Devianza

Essere devianti. Sembra che per molti artisti (essi si definiscono tali: forse l'arte è un'altra cosa) e per molti politici (che, sotto quest'aspetto, sono pari ai fanciulli che sballano nelle discoteche, credendo di ballare) dichiararsi devianti, diversi, non conformisti sia un onore, una etichetta di distinzione!
     In una società, nella quale tutti si dichiarano "moderni e anticonformisti", dove sta l'originalità dell'anticonformismo? Pare che oggi la società sia un branco di conformisti, tutti d'accordo nel gridare in coro (un coro che stufa) di essere diversi, anticonformisti. Se non erro, tutti i sibariti erano un'unica città di devianti.

Qui si innestano le litanie dei trasgressori. Le abbiamo sentite fino alla noia, mentre essi credono di "ribellarsi". Ma a che? A tutta la società, tranne rare eccezioni, che è dalla loro parte? E se si dichiarano ribelli e trasgressori di fronte a questa minuscola parte, perché attribuire tanta importanza a questo "piccolo gregge"? Forse che questi quattro gatti, che ancora non si vergognano di partecipare alla messa domenicale, sono in realtà i grilli parlanti, una spina nella coscienza dei "trasgressori"? Perché tanta paura di poche persone, che un Hitler o uno Stalin qualsiasi ammazzano con facilità?

Che forse questo pugno di mosche sia il vero deviante, l'autentico trasgressore in una società pagana, come furono - al loro tempo - i Maccabei?
     Sotto questo aspetto, anche Gesù fu un trasgressore, tanto importante e tanto inerme e tanto solo da essere ucciso. "Ma Dio l'ha risuscitato!".
     Perché ci può essere una devianza laterale (divorzi, omosessualità ecc.), una devianza al basso (terrorismo, guerra, oppressione economica ecc.) e una devianza verso l'alto (mistica, fede, amore).
     Gesù fu un deviante verso l'alto. "Guardatevi da questa generazione adultera!"

GCM, 04.11.03