HOME

Home > Societa' RIPENSARE > Articoli 2003 > Scala di valori

Scala di valori

Da un po' di tempo in qua, osservo una lenta trasformazione in alcuni giornali, soprattutto di provincia: aumentano le pagine dedicate all'economia e diminuiscono quelle dedicate alla cultura. Vien quasi l'impressione che stiamo trasformandoci sempre più in palancai e sempre meno in persone intelligenti. Se è vero che i giornali rispondono alle "esigenze del mercato", ossia ai desideri della gente.
     E poi giornali e Internet dedicati agli "adulti": ossia a coloro (ma sono proprio tutti così gli adulti?) che si beano del sesso perverso o meno, perché orami il gusto degli adulti, cioè delle persone cosiddette "mature", si è trasferito solo sugli organi genitali, obliterando ogni altro gusto, quale l'arte, l'amicizia, la religione.
     Palancai e non intelligenti, sessuomani e non buongustai.

Non che un gusto debba cancellare l'altro, ma l'uomo è l'arbitro dei propri piaceri e il degustatore di tutti i settori della vita. Se egli si riduce a una sola dimensione, la sua persona frana tutta.
     Da molto tempo l'Europa e l'Occidente si sono ristretti a una sola dimensione: il denaro.
     Il liberismo si è concentrato sul libero mercato, e non vede oltre se non a sole parole.
     Il comunismo si articola attorno al "Capitale" di Marx.
     Gli stati gareggiano per sfornare in voluminoso Prodotto Interno Lordo e gli 8 "grandi" sono i ricchi, non i civili e gli spirituali.

Ci avevano insegnato che gli Ebrei, al tempo di Gesù, erano molto avidi. Adesso non so. Noi dagli Ebrei abbiamo ereditato l'avidità, non il Dio. Perché sono in antitesi Dio e il Mammona.
     Il denaro pretende perfino di assoggettare l'arte. A che cosa frequentemente si riducono certi mecenatismi se non alla pretesa di sottoporre l'arte alla ricchezza? - Solamente i poveri sono capaci di privarsi del necessario per … sostenere le opere dello spirito. La vedova del Vangelo!

GCM, 26,06,03