HOME

Home > Societa' RIPENSARE > Articoli 2003 > Vecchiaia dono

Vecchiaia dono

Uno dei vantaggi dell'invecchiare è la diminuzione della memoria. Restano fissi nella mente molti ricordi - forse i più importanti o i più dolorosi -, ma si perdono altri ricordi, compresi quelli della malefatte: vecchiaia, una specie di tempo giubilare.
     Leggendo il Vangelo, ad esempio, molte parole riescono del tutto nuove, sebbene chissà quante volte si erano incontrate nel passato.
     Da vecchi si scopre la parola di Dio, se abbiamo la pazienza di ascoltarla.

E la pazienza è propria dei vecchi. Non solo la pazienza del solitario a carte, ma anche la pazienza dei videogiochi, della partite di carte interminabili, del sedere senza termine sulle panchine dei parchi, del fermarsi davanti al televisore fino all'avvento del sonno per trovarsi svegli magari il mattino dopo.
     La stessa pazienza adoperata nel leggere il Vangelo fa compiere scoperte impensate. Le parole acquistano un nuovo senso. Al significato delle parole si affianca il vissuto dell'esperienza.
     Per esempio, dalla nostra esperienza scopriamo che i miti sono beati, perché erediteranno la terra, che i poveri sono beati, perché sono certi di possedere Dio. Dall'esperienza - poiché il tempo lo dimostra - si scopre che i tronfi, i superbi sono umiliati, che le loro pretese di grandezza si sciolgono davanti a una sconfitta o alla morte.

Il Vangelo lo si ravvisa come rifugio del desiderio di pace, come unica risorsa per la nostra felicità.
     La vecchiaia rimbambisce con tutti vantaggi di diventare bambini, compreso quello di avere "gli angeli che guardano la faccia del Padre".
     La bellezza della vecchiaia non soltanto quella di essere vissuti a lungo, ma anche quella di ricominciare a vivere.

GCM 02.08.03