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Circolo d'idee

Con le tue idee, non farai mai più denaro. Mi fu detto. È vero. Verissimo. Già i latini osservavano che "carmina non dant panem" (le poesie non ti mantengono).
     Il bello è, che non pretendo di guadagnarmi ricchezze con le mie idee. È già un bel dono poterle esprimere. Sono idee molto semplici che comunico a persone semplici, ossia ai miei consoci della SPERI. Il valore della comunicazione non è pagabile. Perciò sarebbe insensato pretendere di aver denaro in cambio di idee. Denaro no, affetto e intesa sì.
     Eppure quando comunico un'idea, che a me pare bella e a chi mi ascolta o mi legge fa piacere, me sento pieno e libero dentro, sodisfatto e sorridente.

Condividere idee è molto più entusiasmante che condividere un pranzo o una bisbocciata.
     La gioia si completa, quando chi mi legge o mi ascolta, mi echeggia l'idea, non semplicemente rimandandola, ma restituendola arricchita delle due idee.
     È, questo, un barlume, che mi fa intuire la gioia di Dio. Le sue parole non sono mai inutili, ma ritornano a lui feconde, come la pioggia.
     Perché l'idea comunicata stimoli gioia in chi la trasmette, è necessario che sia accolta. Gesù "esulta" nello spirito, quando s'accorge che i semplici l'hanno capito, perché l'hanno accolto, mettendosi in consonanza con lui.

Certo Gesù non sorrideva ai farisei. Essi rigettavano la sua parola, e le verità che imbottiva la sua parola. Gesù non era portato a sorridere ai farisei.
     Lo sappiamo: perché chi agisce subdolamente nei nostri riguardi, chi non accetta la nostra posizione sincera (lo sperimentiamo anche con i nostri conviventi!), genera in noi tanta amarezza triste, che se gli sorridessimo ci sentiremo farisei, davanti ad altri farisei, in una gara di falsità.  

GCM, 26.06.03