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Lasciar vivere

Una curiosità geriatrica. Spesso i geriatri indicano agli anziani come alzarsi, sedersi, sollevare pesi, ecc. per risparmiare strappi muscolari o danni alla spina dorsale.
     Talvolta questi consigli sono presentati in televisione. Per indicare, per esempio, come esattamente si fa ad alzare un peso da terra senza danneggiare la spina dorsale, indicano di flettere le ginocchia e sollevare il peso, facendo leva sui muscoli degli arti inferiori. Poi, bontà loro, presentano un esempio, un modello: una persona che si flette, abbranca un peso e si alza. Proprio come insegna la geriatria.

Un solo particolare è sfuggito al geriatra: la persona, che ha indicato "come si fa" è un giovane sui venticinque anni, dal corpo atletico, integro di energie.
     Signor Geriatra, perché l'esempio non viene mostrato da un ottantenne, corredato da diminuzione muscolare, con la giusta e rituale dose di artrite, e da fiato corto? Cioè un anziano medio?
     Solo in questo caso dottrina ed esemplificazione riuscirebbero convincenti.

Mi fa tenerezza quel giovane, con il quale convivo, che dà consigli, incitamenti, imposizioni a una anziano ultranovantenne, con il quale pur convivo, che sa regolarsi da solo e che rifiuta certa buona volontà dei giovani.
     È necessario che i vecchi vivano da vecchi.
     L'aiuto più importante, che gli si può offrire, è quello di lasciarli vivere. Vivere e lasciar vivere. L'importante è rispettare l'area di scorrimento dell'altro e far rispettare la propria area di scorrimento.
Che cosa sappiamo noi degli equilibri psichici raggiunti da un anziano, per permetterci di condurlo, indicandogli la strada?

GCM, 04.08.03