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19 Patrizia

 E' una grande gioia riprendere la Lectio Divina! Grazie Padre per l'opportunità che ci sta offrendo!  Questa sera la mia attenzione è sempre stata lì, su quella  domanda. Sentivo che, nascosta nel quesito che Gesù pone agli apostoli, doveva esserci una motivazione,  ben più profonda di una semplice strategia per apprendere, nonostante  Gesù sia stato definito  il Maestro dei maestri! Scoprire, grazie alla sua spiegazione, Padre, che Gesù ha bisogno  di  entrare in "confidenza" con i suoi e con ciascuno di noi, mi ha commosso e mi ha fatto comprendere ancora una volta quanto Lui tiene a noi, quanto siamo per Lui  importanti. E mi  chiedo : chi è per me Gesù,  fino a che  punto sono arrivata a conoscerlo ?  Non so dare risposta  a questa domanda, ma so che il desiderio e il bisogno di  conoscerlo sempre di più é vivo in me e prioritario.

 Se la confessione diventa un incontro con chi ci ama infinitamente, cosa può farci paura?   Quando poi impariamo ad amare davvero, non più dominati dal nostro egoismo, la cosa che  conta maggiormente, è non far soffrire l'altro,  non metterci nella situazione di allontanamento da lui. Per cui il nostro agire, sarà naturalmente conforme a questo nuovo sentire e di conseguenza.. alla legge. Anche nella confessione, come nella preghiera penso sia  importante non solo la forma ma la sostanza. Penso che a Dio interessi il nostro pentimento sincero, il nostro amore per lui, il nostro bisogno di essere con lui, non un elenco più o meno dettagliato di colpe. Ricordo quando Gesù ha chiesto ripetutamente a Pietro :" Ma tu mi ami ?".    A volte si sente dire :" Devo andare a confessarmi".  Questo" devo" toglie la gioia e la spontaneità di entrare in rapporto con Dio Padre. Diventa un po' come andare alla Messa per compiere freddamente un dovere, senza partecipazione ed entusiasmo, per sentirsi apposto. Che tristezza!
E rasserenante Padre questo suo parlare di riconciliazione.
patrizia