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15 Patrizia

30.05.12

I santi non possono essere sminuiti né sublimati. Essi sono e restano uomini. Anzi si costruiscono e progrediscono nella propria umanità, crescendo - come dice Gesù - fino a diventar bambini per entrare nel regno dei cieli.

Diventar bambini è il culmine della vita umana, perché è assumere in pieno l’autenticità dell’inizio, di quell’inizio nel quale Dio ci ha creato.

Santificarsi quindi è diventare davvero uomini e donne. Il santo non sfugge l’umanità per entrare in livelli eroici; piuttosto si tuffa nella propria umanità, per scoprire e completare l’opera di Dio, che crea.

Mi hanno  colpito Padre , nella sua riflessione di oggi  le parole:" euforia e felicità".
Spesso scambiamo l'euforia per felicità.
 Se l'euforia dura, significa che è felicità. L'euforia resta in superficie, mentre la felicità scende nel profondo.
L'euforia è qualcosa di umano , la felicità supera la nostra umanità.
L'euforia, una volta spenta ti lascia insoddisfatto e scontento, la felicità ti riempie il cuore e ti sazia.
A volte cerchiamo con desiderio la felicità ma non sappiamo dove trovarla .
 Se fossimo pienamente consapevoli che si può trovare solo in Dio, riusciremmo anche noi come i Santi  a scambiare la sofferenza per beatitudine? E una meta che anche noi possiamo raggiungere ? Sembra un paradosso essere felici nella sofferenza ?
No, se ci avvicina a Dio.
 Forse , a piccoli passi, uno dopo l'altro,  con coraggio e con l'aiuto di chi davvero ci ama  possiamo raggiungere questa felicità.
Patrizia