HOME

Home > Societa' MONDO > Articoli 2017 > Libertà e legge

Libertà e legge

Gesù non si sottomette passivamente alla “legge” mosaica, non le si oppone (abolisce), ma la supera. È questo l'atteggiamento di libertà di Gesù e, con la grazia di Dio, anche nostro.

La sudditanza alle norme è lontana dalla libertà dei figli di Dio, che eventualmente si servono delle norme, quando queste aiutano l'amore a Dio, o almeno non gli si oppongono.

Gesù non ha organizzato una campagna contro le leggi. Semplicemente le scansava, quando esse ostacolavano valori autenticamente umani.

Per esempio, l'uomo è affamato. Nutrire un uomo affamato è un valore basilare, connesso con il rispetto dell'uomo. Le leggi si oppongono allo sfamare di un affamato? Gesù si disinteressa delle leggi e aiuta la persona a sfamarsi. Altrimenti alla fine, nel giudizio, avrebbe condannato se stesso come uomo reprobo: via da me voi che non avete dato da mangiare.

L'equilibrio sublime della personalità di Gesù, lo induceva a “destreggiarsi” tra legge e amore, facendo pendere il piatto della bilancia dalla parte dell'amore.

Gesù è equilibrato, non rigido. Non manca di principi solidi, ma proprio questi principi lo fanno equilibrato. I suoi principi saldi si riassumono in quella “volontà” del Padre, alla quale lui ci tiene sempre. Quindi è proprio la volontà del Padre che lo rende libero. La libertà del Padre che non manda pioggia e sole soltanto su un versante dell'umanità, ma anche sul versante che gli si oppone.

Esiste una testardaggine nel bene: la esercitavano i farisei. Esiste una libertà sorridente nel bene, ed è quella di Gesù e dei cristiani, quando riescono a guardare tutte le sfaccettature del reale.

17.05.15