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Ah! I giovani!  

Le lamentele per il comportamento poco nobile dei nostri giovani ((non di tutti, per grazia di Dio!) sono indirizzate ai “giovani d’oggi”. Sottintendendo che sono peggiori dei giovani di una volta. Sarà vero, perché io posso dire come ero giovane allora, ma non posso dire come sono giovane oggi.

La mia collaboratrice, nelle sue ricerche d’archivio, ha trovato una lettera, inviata da un preside al Sindaco, scritta nel 1926 il 18 di Febbraio.

Scrive: “Tante volte mi sono anche rammaricato nel vedere che giovinastri, sordi a ogni ammonizione si arrampicano sui sarcofagi, battendo e guastando con arnesi di legno o di ferro i fregi della facciata. In prova di ciò mando a V. S. Ill.ma un frammento d’ornato, raccolto ieri davanti alla chiesa stessa [S. Lorenzo a Vicenza]. Questi oziosi fanno anche di peggio. Nell’ora dell’ingresso e dell’uscita della scolaresca di questa [scuola] complementare si radunano vicino al cancello a motteggiare indecentemente e anche turpemente le alunne…”.
Sembra che il mondo sia un paese e tutte le date coincidano.

Eppure una differenza corre, ma non sta nei giovani. È la società? Forse. E se fossero i genitori? E se i genitori oggi, purché i figli non piatiscano e non disturbino, li mandano in giro con qualche soldo in più?

Ai piccoli, purché non infastidiscano, si regala il trenino, i cartoni animati, e altro. Ai grandi si passa una “mancia” più consistente e così i genitori sono liberi!

O forse manca un certo senso morale, che a tutti possa indicare quei limiti, che solamente un intenso amore indica. Ma si è stati educati ad amare davvero?

18.11.14