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Curiosità e incontro

Ancora una volta ho incontrato l’episodio di Zaccheo, nel leggere il Vangelo di Luca.
Zaccheo aveva la mera curiosità di vedere Gesù. Gesù eleva la curiosità all’altezza di un invito.
Questo ci consola quando apriamo il Vangelo. Noi desideriamo vedere Gesù, e lui trasforma la nostra curiosità, in un’occasione di penetrazione, di ingresso suo in noi: leggere il Vangelo con il cuore è un lasciarci penetrare da Gesù.

Il Vangelo più che un libro, è una porta. Se la apriamo, Egli e il Padre entrano in noi per stabilire la loro casa. “Oggi, Zaccheo, devo sostare in casa tua”.
Il Vangelo porta a Gesù. Sto fantasticando su quanti scrivono, sulle case editrici che pubblicano: quanto Gesù e noi gli siamo riconoscenti!
Zaccheo, al contatto con Gesù, riorganizza la sua vita, anche rivedendo le proprie ricchezze. Scopre la funzione sociale dei suoi averi.

Tutti noi possediamo: un cuore, un’intelligenza, dei beni in eccedenza, che sono destinati alla comunione sociale. Questo è segno, se si avvera, che ci siamo convertiti, ossia rivolti verso Gesù, presente negli altri.
Conseguenza dell’incontro con Gesù?

Ecco: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo. Infatti il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto” (Lc 19, 9-10).
La speranza nostra è Gesù.

25.06.19