HOME

Home > Gesù MAESTRO > Articoli 2019 > Cecità e luce

Cecità e luce

Mi rimbalza in mente una frase dal capitolo nono di S. Giovanni: “Per giudizio venni in questo mondo, affinché coloro che non vedono vedano, e coloro che vedono diventino ciechi” (Gv 9, 39). Quel Gesù che si dichiara “luce del mondo” genera cecità. Forse per la troppa luce contro occhi deboli? O perché occhi abituati a non vedere, eppure con pretese di vedere, riconoscano la propria incapacità?
Gesù aveva affermato di essere venuto non per giudicare, ma per salvare, è forse in contraddizione con se stesso? Mai più.

La frase sopra ricordata da Gesù era rivolta agli scribi, ossia ai teologi degli Ebrei. Questi opponevano la loro teologia, alle affermazioni di Gesù e allora esiste una teologia contro Dio? Un assurdo, nella contraddizione dei termini: una ricerca su Dio, che perde Dio.
Troviamo grandi teologie che sberciano su Dio. Ma esiste anche una piccola teologia formato personale, che si illude di vedere, e Gesù acceca?

Forse anche le nostre scoperte su Dio, possono precipitarci nella cecità. Certi nostri modi di rappresentarci Dio, possono cadere in teologie errate.
Gesù, nel capitolo nono di Giovanni, cercava di rettificare la concezione del Padre, basandosi sulla propria persona, sulla propria esperienza e sulla retta conoscenza.
Solo Gesù è sicuro e pieno di verità. Se noi desideriamo di non sviarci dalla verità, rileggiamo i capitoli del Vangelo, e vediamo se la nostra posizione esistenziale collima con le affermazioni di Gesù.

14.08.19