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Spirito e vita

Se la fede si colloca, in radice, a livello dello Spirito, le manifestazioni di fede (biologica, psichica, “soprannaturale”) sono dei semplici derivati. La stessa vita è un derivato dello Spirito. La Bibbia, nel suo stile ingenuo e mai del tutto scoperto, semplicemente mostra il Creatore, che infonde la vita al plastico inerte di Adamo, soffiando nel suo naso.

“Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo, e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente” (Gn 2,7). Ingenuità o profondità inaudita?

La vita viene dallo Spirito. L’anima, nella filosofia classica, non è causa di vita, ma è vivificata, essa stessa, dallo spirito. Se lo spirito si ritira, si ritira la vita. Senza spirito, ecco la morte.

“Mandi il tuo Spirito, sono creati “ (Sal 104, 30)

“Esala lo spirito e ritorna alla terra” (Sal 146, 4)

A ragione Gesù rimprovera l’incredulità di chi lo rifiuta. Chi non crede, non è un libero pensatore: è il soffocatore dello spirito, di cui è dotato, perché non lo sfrutta appieno. Gli psicologi ricercatori hanno scoperto che di solito gli uomini utilizzano solamente una piccola parte delle capacità psichiche.
Probabilmente non hanno trovato un soggetto mistico, pieno dello Spirito di Dio, per misurare la totalità delle potenze umane interiori.

Quelle potenze che fanno timido capolino nelle esperienze pre-morte (la stazione penultima della vita) e che si svilupperanno totalmente nella beatitudine del “Paradiso”.

Paolo afferma che Dio ci ha pensati prima della creazione del mondo. So che Dio è semplice, non è diviso tra pensiero ed essenza. Nello Spirito eravamo presenti da sempre. E dello stesso Spirito ora viviamo, e poi vivremo.

GCM 23.05.13