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Fraintendimento e pagani

Nelle parole che Paolo pronuncia a Listra, dopo aver restituito la funzionalità degli arti superiori a un paralizzato, mi pare di trovare, tra l’altro, due passi che mi aiutano ad avvicinarmi di più a Gesù.

Il primo: Paolo rimprovera le persone che avevano scambiato Paolo e Barnaba per due dei pagani. Infatti, vedendo il prodigio della guarigione, i pagani interpretarono l’evento, secondo la propria cultura e il proprio modo di sentire. Erano abituati alla propria mitologia, e quindi non avevamo altri termini a portata di mano.

Prima di Paolo, un altro personaggio noto, esprimeva sinceramente la propria situazione; però sadducei, farisei e scribi lo accusavano di bestemmia, proprio lui  che conosceva molto meglio Dio che non tutti gli scribi  associati. La stessa cosa gli capitava con il popolino: “Io con un prodigio vi avevo posto sulla strada  per conoscere Dio, e voi anziché conoscere Dio, vi state entusiasmando perché avete riempito la pancia”. O Dio, o ventre. Anche oggi: o Dio o il ventre.

Il secondo: “Egli, con gli uomini del passato, ha permesso che ogni religione seguisse la sua strada, ma adesso ha mostrato chi Lui è, chi è Dio”. Dunque le religioni non cristiane sono un permesso di Dio. Quasi gli uomini in attesa, in libera uscita, prima di incontrarsi con Dio.

Religioni, come permesso di Dio! Forse questa visione di Paolo, ci aiuta ad assumere un atteggiamento di attesa verso i non cristiani, o anche verso quei cristiani, regrediti al rango di pagani, o credenti pagani.

GCM 11.05.09