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Nuovo volto della città

Leggo una lettera, stilata da una trentina di persone tra preti, frati e suore, inviata al giornale locale, per esprimere il dissenso a una proposta di mettersi in pace e di adattarsi alle decisioni dell’autorità nazionale di allargare la base militare americana nella città di Vicenza.

I motivi descritti nella lettera fanno perno sulla difesa della pace, sul dominio che l’America vuol esercitare sull’Africa, sul prossimo cambiamento di Vicenza in città esposta, e sulla slealtà della passata Amministrazione Comunale e del Governo nel tenere celate alla popolazione tutte le pratiche e le mene nascoste per cedere agli Americani una parte del territorio vicentino, comunque già proprietà del Ministero della Difesa (cosiddetta). Molti cittadini di Vicenza si sono sentiti turlupinati, e probabilmente questo è uno dei motivi, per i quali c’è stato il cambio dell’Amministrazione locale.

Probabilmente nella lettera è stato dimenticato un particolare: l’aumento della prostituzione, già fiorente per la presenza militare (e non solo quella) in città.

Sappiamo tutti che dove aumentano le caserme, si moltiplicano le Lili Marlene. Non  è un mistero che i militari sono utenti discreti di bar e di donnine. Forse perciò la presente Amministrazione ha assunto il pugno di ferro contro la prostituzione peripatetica.

La prospettiva probabilmente sarà un mutamento del volto della città. Fino a qualche decennio addietro, la nomea di Vicenza era quella di essere la sacrestia del Vaticano. Speriamo non diventi da sacrestia del Vaticano, a postribolo dell’America.

GCM 05.09.09