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Amare i nemici 2


Perché e come amare chi ci è contrario o si fa nostro nemico. Talvolta avviene disgraziatamente che noi ci facciamo un nemico, senza che lui lo sappia. Gesù ci indica il perché e il come nell’amare i nemici.

Il perché è il Padre. Siate misericordiosi - egli dice - come il vostro Padre è misericordioso. Il perché del nostro amare i nemici è semplicemente Dio!

Non è il bisogno filantropico di un’armonia universale, o il senso di solidarietà. Questi sono conseguenze dell’essere simili al Padre, non sono lo scopo e la fonte. Dopo la “scoperta” della Trinità, l’apice di ogni scoperta permessa agli uomini, l’amore dello Spirito Santo, assicura ogni amore, compreso quell’amore estremo, che è l’amare i nemici.

Il come ce lo indica Gesù: “Amate i vostri nemici e fate del bene a quelli che vi odiano” “Benedite coloro che vi maledicono, pregate per quelli che vi fanno del male”.

Per Gesù ci sono almeno tre comportamenti possibili verso i nemici. Comportamenti che spianano la via all’amore.

Fare del bene. Ossia operare perché i nemici ricevano un giovamento dalle nostre azioni. Sembra una norma comportamentistica, ed è un veicolo di Spirito Santo.

Benedire chi maledice. La benedizione non è un augurio, ma un recare grazia di preghiera e di azione su chi noi la indirizziamo.

Pregare per chi ci fa del male. E’ il minimo, ma sempre possibile, da inviare al nemico. Soffocare il nemico di preghiera, intriderlo di invocazione al Padre a beneficio di lui.

GCM 27.08.08