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Criticoni

Qualche persona preferisce esser critica anziché esser felice. Non parlo della critica indicata da Gesù: prudenti come serpenti. Questa critica è usata per scoprire chi ci vuol danneggiare, soprattutto spiritualmente.

No: parlo del gusto perverso di vedere negli altri solamente magagne e difetti, per divertirsi a notarli.

La critica maligna nasce sempre da un cuore abituato alla malignità. Dal tesoro del cuore, dice Gesù, sgorgano le malignità, l’adulterio, l’omicidio, le fornicazioni, furti, false testimonianze, bestemmie (cfr. Matteo 15, 19).
Il cuore maligno vomita malignità.

Il cuore maligno, quindi, è marcio. E’ il cuore di un malato, che anziché guarire, rimescola dentro la propria aggressività, fino a farla esplodere e sbavarla. L’aggressività è la conseguenza delle frustrazioni, delle umiliazioni.

L’incapacità di tollerare le umiliazioni, genera il tormento dell’aggressività. Le umiliazioni tanto più sono cocenti, quanto più una persona pretende di essere perfetta. L’umile infatti non si sente mai umiliato, proprio perché è umile, e non può essere buttato più in basso di dove egli già si trova. Perciò l’umile non perde mai la sua pace e non nutre, quindi, aggressività.

L’aggressività è gratuita in chi non è colpito dall’esterno (in questo caso la reazione sarebbe sana: vedi Gesù e i Farisei), ma si sente colpito da ciò che lui vede o crede di vedere che l’esterno lancia contro di lui. Egli crea nemici immaginari pur di sfogare veleno contro le persone reali e...innocenti o quasi.

Il veleno parlato è la critica malevola. il veleno agito è la rissa o il colpo di coltello o di pistola.

GCM 23.10.07