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Mi vergogno

Gli errori o le colpe commesse non sono facilmente digeribili. Le comunichiamo con dolore, perfino alle persone con le quali abbiamo confidenza. Quando addirittura non ci vergognamo di ricordarle a noi stessi. Vorremmo scappare anche da noi. Ci vergognamo davvero.

Eppure il sentimento di vergogna è un ottimo aiuto per prendere in mano noi stessi. Ciò di cui ci vergognamo è indiscutibilmente nostro, altrimenti non ci angustierebbe tanto.

Troppe persone hanno perso il senso di se stesse. Non sanno rispondere alla domanda: “Ti conosci? Che cosa dici di te stesso? Chi sei?”. Non sanno guardarsi dentro e si lamentano del loro stato di nebbia e della loro insensibilità.

Si credono prive di sentimenti.

Ma, intanto, si vergognano di parlare di sé, si nascondono agli altri, e soprattutto a se stessi.

Il vergognarsi è un’ottima via per iniziare a conoscersi.

Infatti chi si vergogna (o nasconde la propria vergogna con spacconate o frizzi) è una persona che prova sentimenti. E già questo rincuora, perché si scopre persona che sperimenta, che sente.

Poi si avvede che dentro di sé c’è qualche cosa di “suo”. Se guarda bene questo qualche cosa di suo, comincia la ricognizione di se stesso.

Noi, sforzandoci di nascondere i nostri errori, tendiamo a voler essere diversi da ciò che vediamo dentro di noi. Ma proprio questo volgere la testa da un’altra parte, è un segno che “sappiamo già” ciò che non vorremmo sapere.

La vergogna è un ottimo aiuto a prenderci in mano e ad agire seriamente sulla nostra maturazione.

GCM 09.03.06