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L'ampiezza

Il discepolo Giovanni si indigna contro un taumaturgo che opera nel nome di Gesù, senza essere del gruppo dei dodici: “Non è dei nostri”.

Sfogo legittimo: noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito. Quest’altro ha il nostro privilegio, senza pagare ciò che noi paghiamo.

Gesù risponde: ”Lasciatelo in pace. Se compie prodigi nel mio nome, non è contrario a me!”

I piani sono due: quello di Gesù e quello del gruppo che fa capo a Gesù. Gesù ha creato il gruppo, che fa capo a lui. Ognuno che fa capo a Gesù “è dei nostri”. E' dei nostri non come istituzione tangibile, ma come spirito. Nessuno riconosce il potere divino di Gesù, se non è mosso dallo Spirito. Lo Spirito crea l’unità di chi crede in Gesù, anche se non fa parte del gruppo cattolico, ortodosso o riformato o anglicano. I gruppi che operano nel nome di Gesù, che sono stati battezzati, sono di Gesù. Perfino chi non partecipa a questi gruppi, ma opera nel nome di Gesù, è “dei nostri”.

C’è anche un modo di operare nel nome di Gesù, senza un riferimento esplicito e cosciente a Gesù. Lo dice Gesù: ”Quello che avete fatto al più piccolo, l’avete fatto a me!”.

Lo Spirito Santo non è privativa della chiesa, poiché la chiesa, invece, è frutto dello Spirito, che si diletta nell’abitare la chiesa. Tuttavia lo Spirito è libero di abitare e di agire ovunque, per condurre tutti alla verità intera, ossia a Cristo. Infatti Gesù è verità, completata dalla Risurrezione. Gesù prima della Risurrezione non era ancora la “verità completa”. Dopo la Risurrezione, lo Spirito porta nel mondo la verità totale: Gesù morto risorto.

GCM 18.05.05