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Maestro-misericordia


Gesù è un vero Maestro. Anzi, egli si dichiara unico maestro, avvertendoci che noi non possiamo avere né padri, né maestri di questa terra!
All'inizio della messa, noi chiediamo a Dio di mostrarci la sua misericordia, ed egli risponde immediatamente. Ci dona infatti la sua parola eterna, vera, priva di qualsiasi errore (è il suo stesso figlio che si fa parola, infilandosi nella nostra vita, tra le nostre parole, talvolta stupide). Ci dona poi suo Figlio, fatto eucarestia, esprimendo così la sua misericordia.

Per gustare la patente misericordia di Dio, è necessario essere convinti - permeati dallo Spirito - che l'unica parola vera è quella di Gesù, e che realmente Gesù è presente nell'Eucaristia.
Se escludiamo il Vangelo (e il Nuovo e Antico Testamento con esso), ricorriamo fatalmente ad altri maestri: Heidegger o Aristotele, Marx o Hitler, Vasco Rossi o Madonna, Agostini o Schumacher. È imperioso questo ricorso, perché nessuna persona, per quanto presuntuosa nel proprio dire, si regge senza riferimenti.

Il secondo riferimento, di cui qui si parla, è l'Eucaristia. Giovanni nella sua prima lettera afferma che è contro la verità, ossia anticristo e peccatore, colui che nega che Gesù fu ed è un uomo vero e concreto. L'Eucaristia, che forma la Chiesa, è il prolungamento arcano di Gesù umanato, fatto di carne tangibile, traduttore carneo del Dio invisibile.
L'Eucaristia è, a sua volta, la traduzione odierna concreta e tangibile del prolungamento dell'Incarnazione lungo tutti i secoli.

Ordunque la verità per essere accolta, necessita che noi si sia disposti ad accettare l'unica Parola e l'Eucaristia, poiché manifestazioni attuali di Cristo uomo e Dio.
Una terza condizione si richiede da noi, per toccare la verità: amarci reciprocamente! - Di questo in altra parte del nostro sito.

GCM, 07.01.05