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Beata felicità

Se l’aggressività distruttiva è generata dall’infelicità, e se l’infelicità è generata dalla nostra angoscia esistenziale e dalla malignità della nostra società, perché non fomentare la nostra felicità, tramite le beatitudini di Gesù?

Sono tutte lì, a nostra disposizione, con l’aggiunta dell’appoggio dello Spirito Santo.

Sono a nostra disposizione, se davvero desideriamo e ci adoperiamo per raggiungere la beatitudine. E’ vero, la beatitudine non è facile da raggiungere, anche perché è una promessa di Gesù, e le sue promesse desumono garanzia non dalle nostre società di assicurazione, ma esclusivamente dalla fede in lui.

Quindi, l’alleviamento della nostra aggressività e di quella del mondo dipende dalla fede.

Sembra strano costatare le mille valenze della fede. Non per nulla Gesù ha giocato ogni sua partita sulla fede. “La tua fede ti ha salvato” non soltanto dalla malattia corporale, ma anche e soprattutto dalle tue malattie spirituali, che nel Vangelo erano riassunte con il nome di Satana, diavolo, nemico.

Credere nel Vangelo, come dice Marco, porta alla sconfitta del Satana, cioè del distruttore, quello che divide (dia-ballo).

Le beatitudini uniscono, non soltanto perché esaltano i costruttori di pace, ma anche perché ci fanno acquisire il regno dei cieli. Se le beatitudini uniscono, allora in esse è presente l’energia eterna, proprio quella che costituisce la stessa realtà di Dio: un Dio Trino, unico e unito dal proprio medesimo Amore. E dove si vie di Amore, non si è corrotti dalla distruttività. E il vivere questo infinito Amore è concesso anche a noi.

GCM 26.08.05