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Il Vangelo

Il Vangelo ci riguarda, ci interpella, ci conforta.

Ci riguarda. Lo Spirito di Dio ha voluto il Vangelo per indirizzo e per manifestazione, affinché la sua Chiesa fosse orientata. Noi siamo la Chiesa del Padre e del Figlio. Il Vangelo è la verga del Buon Pastore, che conduce la Chiesa e la rettifica. A me, a te, a noi Dio ha provveduto attraverso il Vangelo, perché ci vuole felici oggi e domani.

Ci interpella. Che uso facciamo del Vangelo? Lo trascuriamo, come facciamo con l’Eucarestia? Lo amiamo, come si ama l’amante, attraverso la lettera che ci invia? Lo rileggiamo per scoprirvi tutta l’ impronta profumata di Dio? Sentiamo la vita immersa in Gesù Risorto? Amiamo Gesù tra di noi, sua Chiesa, suo corpo, corpo del Risorto?

Ci conforta. Noi spesso ci vergogniamo della nostra debolezza, tanto che, se non ci serve da scusa, la nascondiamo agli altri e perfino a noi. Ma il Vangelo non teme la debolezza, invece la ama. Gesù amava i deboli, li difendeva, li aiutava. 
    Forse anche per essere amato, si lasciò crocifiggere, estremo grado di debolezza. Il forte ci spaventa: così  vedevano Dio, gli Ebrei dell’Antico Testamento. Il debole ci intenerisce, se non abbiamo un cuore perverso. E Dio, in Gesù si fece debole, per darci occasione di amarlo.

Piegarsi verso il piccolo e il debole è l’atteggiamento del Dio incarnato, lungo tutto il Vangelo. Il Vangelo è l’attenzione di Dio verso le nostre difficoltà, proprio perché conosce le nostre necessità prima ancora che gliele mostriamo. E proprio perché Dio ha visto le nostre debolezze e difficoltà, ci è venuto in soccorso con il Vangelo: Gesù bella notizia.

GCM 12.04.09