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Permesso d'amore

"Permettimi di amarti!" sembra una preghiera balorda rivolta a Gesù.
     Infatti non siamo forse noi padroni del nostro amore e di amare chi ci garba?
    Eppure è l'unica preghiera sensata il chiedere a Gesù il permesso di amarlo. Infatti l'amare Gesù non si riduce meramente a un amore tra uomini. Lui è il risorto Figlio di Dio.
    Per essere amato necessita che gli si rivolga con un amore adeguato a lui, un amore divino.

Solamente lo Spirito Santo è l'amore divino. Perciò se Gesù accoglie la nostra preghiera e se ci "permette" di amarlo, deve infondere in noi lo Spirito Santo. Soltanto lo Spirito conosce la vera nostra preghiera e quindi prega in noi con gemiti impercettibili, come ci insegna San Paolo (Romani).

I gemiti impercettibili dello Spirito sono i gemiti dell'amore.
    Forse l'amore enorme, che, grazie alla presenza dello Spirito in noi, arriva al nostro Gesù e al nostro Padre, è "la" risposta unica.
    Talvolta lo Spirito, amando in noi, fa tracimare da sé sul nostro cuore di carne alcune gocce del suo amore infinito. Allora si allarga il cuore nell'estasi, ed è un piccolo saggio, un esiguo anticipo della gioia del Paradiso, che però non possiamo viverla completamente su questa terra, altrimenti moriremo per il tripudio incontenibile.

Ma il Padre ci ha creati perché viviamo fino a quando lui ha previsto, perché a ciascuno ha affidato un compito da espletare, e non ci è lecito morire prima di averlo espletato.
    Anche espletare questo compito (di padre, di madre, artigiano, malato, operaio, ecc.) è una faccia modesta, ma autentica, del nostro amore al Padre, fomentato soavemente in noi dallo Spirito Santo.

"Gesù, permettici di amarti!".

GCM      23.06.02