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Spirito di Cristo

Oggi mi colpisce una frase della prima lettera di S. Pietro: "I profeti scrutarono su questa salvezza [di Cristo] …. Cercando di decifrare a che cosa o a quale tempo si riferisse lo Spirito di Cristo [presente] in loro".

Lo Spirito di Gesù, lo sappiamo, è lo Spirito che "procede" dal Padre e dal Figlio. Perciò tutta l'azione di svelamento dei segreti di Dio arriva presso di noi, uomini, grazie all'influsso dello Spirito Santo. Dio agisce sempre come Trinità: crea, raduna i popoli, rivela se stesso e il mondo attraverso i profeti, grazie all'energia divina che raggiunge il mondo e noi, energia che noi designiamo come Spirito Santo.
Perciò le parole dell'Antico Testamento, sono parole che il Padre e il Figlio comunicano da sempre al mondo.

Da notare pure che lo Spirito, il quale opera lo svelamento progressivo di Dio nella storia, è in particolare Spirito di Cristo, perché la progressiva rivelazione culmina e si completa con la definitiva manifestazione di Dio agli uomini, attraverso la concreta persona di Gesù.

La Scrittura dell'Antico Testamento ha da sempre parlato di Gesù, sia perché lo Spirito di Gesù ispirava, sia perché la rivelazione di Dio è unitaria, dai suoi albori al profetismo all'incarnazione di Gesù.

Gesù, dopo la Risurrezione, troverà molto agevole indicare ai discepoli di Emmaus tutto ciò che lo riguardava nelle Scritture dell'Antico Testamento: infatti quelle Scritture le aveva ispirate il "suo" Spirito.

Lo Spirito di Cristo parlò ai profeti prima di Gesù, parlò in Gesù dandogli l'esistenza umana e la parola, parla dopo la Risurrezione di Gesù negli Apostoli e nella Chiesa mantenuta in vita soltanto dalla forza dello Spirito Santo.

Hanna Wolf, nei suoi scritti, propugna l'idea di lasciare agli Ebrei l'Antico Testamento, e di mantenere ai Cristiani soltanto il Nuovo. È impossibile: tutto è opera dello stesso Spirito di Gesù - come avevano visto i Padri della Chiesa.

GCM 28.05.02