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Gesù sta con i peccatori

“Costui accoglie i peccatori e mangia con loro” (Lc 5, 1). È la critica contro Gesù, pronunciata dai benpensanti del suo tempo. Insomma, Gesù si mischia con i peccatori.
Ecco perché Gesù non si allontana mai da me. Egli si mescola nella miseria, perché sa di poterla guarire. Lui santo vive con i santi, eppure è un santo che si inserisce tra i peccatori, tra di noi, ai quali vuol comunicare la misericordia; non una misericordia di chi si degna, e, degnandosi, umilia; ma una misericordia che contagia di gioia e di festa. Gesù, come il Padre, non ci aiuta umiliandosi e umiliando, ma coinvolgendoci nel suo amore verso il Padre e verso noi, sue creature.

Gesù mangia con i peccatori, condivide con loro il cibo. Però anche Gesù ci introduce nel suo mangiare eucaristico, per farci condividere il suo cibo. Per i farisei il mangiare con i peccatori infettava Gesù. Per Gesù il farsi mangiare da noi, dona vita, serenità, forza alla nostra vita, ci fa vivere della sua stessa vita, che è comunione con il Padre, nello Spirito.
Gesù entra nella squallida osteria della nostra esistenza peccatrice, e ci accende la sua luce, propaga il suo calore.

Gesù penetra la nostra vita povera e anche peccaminosa, e qui inocula la serenità e la gioia della speranza; speranza, frutto dello Spirito, e perciò più forte di ogni nostra paura, e di ogni nostra umiliazione.
Entrando in noi, anche quando noi ci stanchiamo di sperare, egli spera in noi.
Gesù mangia con me peccatore, e mi spinge a mangiare con lui, santo.

21.09.19