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Accogliere Gesù

Rifiutare Gesù è difficile, accoglierlo è ancora più difficile. Perché?
Ce lo indicano i Vangeli in diversi episodi. In Giovanni troviamo la gente che si accinge a lapidare Gesù. Gesù: “Per quale opera buona mi volete lapidare?”. Risposta: “Non ti lapidiamo per le tue opere buone, ma perché tu, uomo, ti fai Dio”.
Credo che sia commovente la posizione di Pietro. Pietro riconosce: “Tu sei il Figlio di Dio!”. Qui si nota tutto l’entusiasmo di un passionale. Poco dopo Gesù predice la passione ignominiosa e la risurrezione. Pietro si adombra: “Questo poi no!”.

Nella storia conosciamo un vasto movimento religioso, che si trova su questa posizione di sì e di no. È l’Islam. Il Corano accetta e riconosce la grandezza di Isas (Gesù), lo accetta anche come profeta. Ma con violenza rifiuta la divinità di Gesù e la sua risurrezione.
E noi? Forse ci piace vedere Gesù che ama, guarisce, insegna. Non c’è libro di storia, per quanto gestito da atei, che non riconosca quell’uomo straordinario che era Gesù. Ma poi, con i razionalisti, si rifiutano e si ridicolizzano i miracoli e la divinità di Gesù. Basti ricordare Voltaire e Renan.

Noi forse accettiamo Gesù come un santo straordinario. Perfino lo preghiamo quando ne abbiamo bisogno. Ma nel nostro accostarci a lui per abbracciarlo, trascuriamo la fede nella sua divinità, che si presenta nell’Eucarestia e nella “divinità” delle sue parole.
Trascuriamo di assorbire il Vangelo, perché la cara sua divinità, dono a noi, ci lascia perplessi?

21.07.19