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Piccoli e Padre

Nel Vangelo di Matteo, è ricordata un’esplosione di gioia e di riconoscenza verso il Padre, da parte di Gesù. Gesù, infatti, aveva costatato che la povera gente e i semplici avevano accolto le sue parole, mentre l’intellighenzia di allora le aveva respinte. I piccoli fanno costatare a Gesù che la sua predicazione, e quindi la sua missione di uomo-profeta si attuava. I piccoli riconoscono in Gesù, l’inviato da Dio, il Redentore.

Il testo italiano che narra di quella “esplosione” di Gesù, comincia con “Ti rendo lode”, senz’altro meglio del vecchio “Ti benedico”. L’originale greco, “exomologoumai”, è più vicino a ”ti riconosco”.

 Mi attengo a questo significato. Dio è riconosciuto, quando i piccoli accolgono la parola di Gesù. Cioè, Gesù riconosce nei piccoli, il “Signore del cielo e della terra”.
I piccoli che ascoltano e capiscono  la parola di Gesù, sono lo specchio del Padre.

Il Padre conosce e riconosce Gesù. Solo il Padre conosce davvero Gesù. Quando uno di noi riconosce in Gesù il Figlio di Dio salvatore, si affianca al Padre, che unico conosce Gesù! Piccoli in terra, Padre nella Trinità, sono dalla stessa parte. Perciò è facile, per Gesù, ritrovare nei piccoli lo stesso amore del Padre.

Quanto è importante per il nostro Gesù che lo riconosciamo! Il nostro riconoscerlo gli fa gustare lo stesso sapore della conoscenza del Padre. Fino a queste altezze divine si eleva la nostra povera vita.

Perciò, udendo nei piccoli l’eco del Padre, Gesù esplode di gioia.

GCM 06.07.14