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Chiesa modesta

Quando l'istituzione chiesa ha preteso di farsi forte e potente, si è allontanata dall'Incarnazione e ha rischiato di tradire la propria funzione.

Gesù, da ricco (e quindi potente) che era, si fece povero (e perciò impotente). Egli non ritenne di mantenere il suo stato sublime, ma spogliò se stesso divenendo in tutto uguale alla nostra povertà.

La spogliazione è insita nell'Incarnazione. Essa è una qualità dell'amore che si dona.


Il Profeta osserva: Lui non griderà nelle piazze, eppure proclamerà il diritto con fermezza. Non potere, ma decisione.

Il Profeta scrisse queste parole circa ventiquattro secoli or sono. Non aveva assistito alle esasperazioni, finanziate dai ricchi, del "potere nero", espresse a Seattle o a Genova. La violenza sta dalla parte del potente, il quale poi si fa patrono di altre violenze, fino all'esaurimento di se stesso.


Chi distrugge, distrugge per avere. Ed ha ceneri. La storia delle invasioni barbariche in Europa lo dimostra. Il potere, che vuol opprimere un altro potere, provoca la distruzione. La violenza non dimora nell'umile. Le Crociate furono organizzate dall'orgoglio di una istituzione, la Chiesa, pompata dai risultati del periodo "gregoriano" e dalle brame dei signori.


Oggi la violenza dell'economia antiumana, della scienza e della tecnica che si credono onnipotenti, hanno ridimensionato la presunta potenza dell'istituzione Chiesa. È la Provvidenza, che invita la Chiesa ad accettare la sua dimensione di povertà incarnata.

E, così, essere profondamente svincolata dal proprio potere, anche teologico, ed essere adatta alla propria funzione storica.


GCM, 25.03.02