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Preti credenti

La narrazione di come trascorrevano i cristiani la loro esistenza durante i primi tempo del cristianesimo è raccolta nei cosiddetti "Atti degli Apostoli", meglio ancora "Avvenimenti al tempo degli Apostoli".

Tra la numerose notizie, riferite in quel libretto, leggiamo che anche molti sacerdoti del tempio di Gerusalemme avevano abbracciato la fede in Gesù. Per loro fu un cambio di mentalità e di collocazione interiore: non più con i nemici di Gesù, ma con i suoi amici.


Qualche tempo fa Ermanno Neri mi presentò un suo libro: "…e il prete si fece uomo". Ancora un cambiamento: dalla sacralità istituzionalizzata al ricupero semplice della dimensione umana, spesso nascosta e soffocata dalla livrea del sacro.

Eugen Drewermann scrisse un contestatissimo libro sui preti, rivendicando loro il diritto di essere uomini, prima di tutto.


Io credo che, ultimamente, sia in atto un altro cambiamento, che io indicherei con l'aforisma: "Da preti a credenti".

La riconquista alla fede, provocata dall'azione dello Spirito Santo.


Non più il prete, pago della sua condizione, ma un cercatore di Gesù, assieme con altri che cercano.


Non più il prete, imbottito della certezza della sua scienza teologica, ma leggero depistatore della parola di Dio.


Non il prete, incravattato nel dovere di esplicare un ruolo, ma libero della libertà dei figli di Dio.


Non il prete, dispensiere di sacramenti, ma coinvolto nel lasciarsi penetrare, come tutti, nel grande sacramento del Padre e di Gesù, che è la chiesa.

È il prete in un continuo passaggio di conversione, prodotta dallo Spirito Santo: da prete a credente.


GCM 23.04.02