HOME

Home > Societa' INSIEME > Articoli 2020 > Tempio di Dio

Tempio di Dio

Noi, credenti, stiamo seguendo un uomo socialmente fallito. Eppure anziché abbandonarlo, come fecero i discepoli, i parenti e un apostolo, noi – sospinti dallo Spirito di Dio – lo seguiamo, anche se il seguirlo genera la nostra personale sconfitta.

Ma essere sconfitti con Gesù, è sentirci destinati alla risurrezione: quotidiana e finale.

Gesù nasce in vista del bene da divulgare e in vista della croce, da subire da parte di chi era destinatario del suo bene, che è la libertà e la liberazione di ogni persona.

E le persone libere in Gesù, si uniscono, perché si sentono sua chiesa: dove sono due o tre radunati nella sua persona, ivi sicuramente vive Gesù. Questo unirci è il luogo di incontro con Gesù, e, perciò, per incontrarlo non esiste soltanto il tabernacolo nelle chiese.

Qualche giorno fa, una persona mi ha comunicato un riscontro tra le chiese cattoliche e le moschee. Sono ambedue “luoghi di culto”. Eppure il “contenuto” li differenzia. Nella chiesa noi adoriamo l’Eucarestia presente. Nella moschea non è presente nessuna persona viva come l’Eucarestia.

Quando i musulmani occuparono (ed occupano) le chiese cristiane (ricordiamo Bagdad e Costantinopoli), crearono il vuoto della particolare presenza eucaristica.

Inoltre notiamo un particolare un po’ dimenticato. Negli Atti degli Apostoli, si ricorda che i primi cristiani si recavano nel tempio di Gerusalemme per il culto (religioso), ma si radunavano nelle case per vivere Gesù, formando essi il tempio, come ci ricorda S. Paolo.

18.12.19