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L’uno e i molti 

Mi sono chiesto perché un messalino di pochi soldi, cambia il solito: “Oggi sarai con me in Paradiso” del Vangelo di Luca in “Oggi con me sarai nel Paradiso”.

Poi, riflettendo un po’, mi sono accorto che il primo modo di tradurre ricalca un consueto modo di parlare, mentre il secondo è più aderente sia al latino che al greco.

Però la differenza testuale sembra indicare una situazione meno superficiale. Sembra che nel primo modo i due vadano di conserto in Paradiso. Nel secondo Gesù entra e attira con sé l’altro. Ossia Gesù va di diritto, l’altro vi entra, grazie a Gesù.

Al di là della situazione testuale (frutto di una mania minuziosa) il significato più profondo è quello del Cristo che salva, perché è il capo della Chiesa, il capocordata dei risorti.

Gesù si rivolge al cosiddetto buon ladrone, l’unico che parli fuori dal coro.

L’altro delinquente si accoda ai farisei, ai sacerdoti, al gruppo vociante, alla “maggioranza urlante”. Questo delinquente ascolta la propria sensibilità e si aggrappa a Gesù.

Purtroppo anche il gruppo, che attira e al quale si affida ogni responsabilità, è realtà di ogni giorno. Il Giusti, ironicamente, lo accusava con un verseggiare, che ricordo incontrato nella mia adolescenza. Gesù è fuori dal coro ufficiale, e indica a noi il coraggio di non lasciarci accalappiare dai più.

26.11.19