HOME

Home > Societa' INSIEME > Articoli 2020 > Disperazione e cattiveria  

Disperazione e cattiveria  

Solamente un disperato può essere cattivo. La quota della cattiveria nell’uomo, ha la misura della quota della sua disperazione.

Satana è il grande disperato. Non può uscire dalla propria disperazione di angelo fallito, che non può più riprendersi. Ed è il regno del male.

Il disperato tende a trascinare gli altri nella disperazione. Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non ci sono più. Un bene irricuperabile induce a disperare.

Siccome la disperazione nasce da un male presente, e siccome tutti gli esseri vivono in relazione, emerge la dinamica di comunicare il male, invidiando il bene e i buoni, e cercando di distruggere il bene: questa è cattiveria.

La reazione di rispondere con cattiveria alla cattiveria subita, non è uscire dalla dinamica perversa, ma è aumentare la consistenza di tale dinamica.

Quando ci accorgiamo che il cattivo, il quale ci aggredisce, è radicalmente un disperato, la risposta autentica sta nello sperare, per la vittima e per l’aggressore. Che è questo se non “pregare per i nostri nemici”?

Satana, il disperato irricuperabile, tende a trascinare il mondo nella propria disperazione.

Quanta disperazione in Hitler, in Stalin, in Mussolini!

E più vicino a noi: quanta disperazione nei rigidi, nei severi, negli offensori, in certi genitori e in certi responsabili!

28.11.19