Conversione
Una conversione quotidiana ci viene offerta dal contatto con gli altri poveri uomini e, perfino, povere donne.
Convertirci per gradi: critica, compassione, lode. Per essere sempre lode del suo amore, Dio ci ha creati.
Quando accostiamo gli altri, il nostro occhio altamente perspicace, spesso rileva la loro deficienza, perfino i loro difetti.
Nasce in noi allora il nobilissimo senso della condanna per i loro difetti, principalmente per quei difetti che essi medesimi, poveracci, non s’accorgono di avere. Ma noi, che siamo molto intelligenti, li avvertiamo di primo acchito.
Quando poi il giudice severo, che è in noi, s’accorge che quei difetti pesano a chi li porta, sorge in noi quello strano sentimento che è la compassione. Sempre che non siamo del tutto impietriti.
Poi la compassione vede in loro, molto lentamente però, l’umanità povera in loro, come è povera in noi. Nasce un sentimento vago di solidarietà.
Poi, il nostro angelo custode ci suggerisce: “Tu, che sei manchevole, sei proprio tutto da buttar via? Non ti accorgi che anche in te il Padre mantiene molte situazioni positive, a cominciare dalla vita?”.
Questo angelo custode, guastafeste, mi suggerisce sornione: “Tu, che sei difettoso, riesci sempre a lodare e a ringraziare il Padre per quanto di buono è in te! E perché non ringraziare il Padre per quell’altro?”.
Ed è conversione.
07.11.19
|
