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Parola di Gesù e parola d’uomo

Tra le parole di Gesù e quelle di un qualunque iniziatore di movimenti religiosi, io preferisco di gran lunga le parole di Gesù.
Credo di essere nel giusto nel corretto razionalmente, quando osservo i due piani: parola di Dio e parola dell’uomo, anche quando la parola dell’uomo si cela dietro la presenza (reale e dimostrabile) di un angelo. Anche perché l’angelo non si è mai visto, mentre Gesù si è visto, toccato, sperimentato da vivo e da risorto.

Per esempio, nei miei studi e nel mio insegnamento ho conosciuto e apprezzato il Corano, ma non mi sentirei mai di abbandonare il Vangelo (e Gesù Uomo-Dio presente in esso) per sottomettermi al Corano. Anzi mi è capitato di accostare, per lo studio, Islam, Buddhismo, Induismo, Ebraismo, e come risultato ringraziavo sempre il Padre per essere cristiano, di Cristo.
Una parola di Gesù vale e crea più di milioni di parole di uomini, fautori di religioni o di filosofie, almeno di quelle che ho incontrato durante il corso di laurea in filosofia.

Vedo in tutte queste correnti religiose e filosofiche il grande bisogno di “salvare” l’uomo dal suo disagio spirituale, insito nel vivere (angoscia esistenziale, secondo qualche filosofo). Ma nessuna di esse mi assicura la vita eterna, confermata storicamente da una Risurrezione, se non sfocia nella corrente reale della vita e della parola di Gesù.

20.05.19