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Fede e religione

Guai a voi, scribi e farisei! È l’amore di Gesù che li avverte in modo chiaro, anche perché esprime il motivo del suo serio avvertimento.
In poche parole Gesù invita a non impedire la fede, dietro la scusa della religione, del culto, della pratica liturgica. La religione resa assoluta si oppone alla fede, quando non pretende di sottomettere la fede, quando una certa teologia pretende di rendere la fede una parte della religione, come accade, per esempio, nell’Islam.

In alcune circostanze sembra che la religione pretenda di sostituire la fede.
Quanta quota di scriba e di fariseo si è insediata in me e in te, tanto da zittire la fede?
Da piccolo non mi chiedevano: “Ti sei affidato a Gesù?”, ma mi chiedevano: “Hai detto le preghiere?”. E, dette a malavoglia le preghiere, mi assicuravano che la mia fede era al sicuro. E questo, in altri modi e in altre direzioni, mi veniva ripetuto in seminario e oltre.

Recitato il breviario sembrava che io fossi a posto con la mia fede, tanto che in confessione dovevo accusare l’omissione delle Lodi, ma non il rinfocolamento mancato della fede.
 Gesù, salvami, affinché io non oda la tua parola: “Guai a te, scriba e fariseo, teologo e liturgo!”.
“Guai a te!”. Ma ecco spuntare accanto ai tuoi avvertimenti e alle tue riprensioni, la grandezza della tua misericordia, perché sei venuto per salvare, non per condannare.

26.08.19