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Paura e amore   

“Signore, allontanati da me, che sono peccatore”: esclamò Pietro.

“Sono venuto per i peccatori”: affermò Gesù.

A chi dei due dare ragione?

A Pietro, che agiva sinceramente, secondo la sua coscienza di uomo religioso?

A Gesù, che agiva per incarico di Dio?

La religiosità, sicuramente sincera, di Pietro, lo allontanava da quel grande profeta, che era Gesù. L’amore immenso di Dio, immisurabile, reale e misterioso, avvicinava il Padre alla creatura, che è davvero sua fin dalla nascita.

La religione discosta da Dio. La fede accosta Dio all’uomo. La religione teme Dio e il sacro. La fede accoglie e abbraccia Dio, con affetto di figli.

Osservo purtroppo quanta infiltrazione di sacralità religiosa ha corrotto la facilità amorosa della fede.

Nella fede di molti credenti ha più valore una religione apotropaica, che non l’amorevolezza dei figli.

Perfino in quello squisito dono divino dei sacramenti, troviamo strisce tristi di venature di religione terrorizzante.

Vangelo e sacramenti (traduzione pratica del Vangelo) sono espressioni del dono di Dio, e molti trascurano il Vangelo e rifuggono, per paura del sacrilegio, dai sacramenti. Per grazia, il Padre conosce i nostri cuori!

06.11.19