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I ministranti

Tra i cattolici, nella gerarchia, oggi si esalta il valore dei “ministeri”, ossia dei servizi che si rendono alle persone, precipuamente alle persone, fratelli e sorelle di fede.
È vero che l’emergere attuale del bisogno dei ministeri, è anche stimolato dalla decrescita di clero. Però è insita nel battesimo la radice dei ministeri, che sono un’esigenza del “sacerdozio” compreso nel battesimo. Il battesimo ci introduce nel “popolo sacerdotale”. Popolo sacerdotale, perché immerso nel sacerdozio perenne e definitivo di Gesù risorto.
La diminuzione dei preti è un dono di Dio. Da molto tempo purtroppo il clero si era appropriato di tutti i carismi, diventando quasi il riassunto di tutti i ministeri, tanto che per esercitare qualche servizio salvifico nella chiesa, una persona doveva almeno subire la “tonsura”.
Questa mentalità suggeriva anche una certa tendenza a deresponsabilizzare i fedeli: tocca al prete. I teologi però avevano aperto un po’: ricordo l’ostetrica, che ha aiutato la mia nascita, la quale battezzava il nascituro in difficoltà. E poi ecco la schiera dei catechisti, i quali, anche senza ricevere l’ordine sacro, esercitavano ed esercitano la funzione del lettore.
Questa nuova provvidenziale tendenza, porterà anche presso di noi, l’anziano di un gruppo di credenti a far Eucarestia, non con una messa “secca”, come nel venerdì santo, ma con una messa normale, grazie a Dio.
25.06.19