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Con il tuo spirito! 

Spirito, usato nella liturgia italiana, si rifà al latino, dove troviamo che spiritus ha molti significati. Eccone alcuni: soffio, respirazione, fiato, vita anima, persona, sentimento nobile, pensiero sublime, coraggio, orgoglio, presunzione, arroganza, sdegno, entusiasmo e altro.

Quando diciamo “spirito tuo” a quale di questi significati ci rivolgiamo?

A sua volta il latino ecclesiastico primitivo dipendeva dal greco, principalmente dal greco dei LXX, ossia dal greco che traduce il testo biblico ebraico, ma anche dal greco classico e antico. Infatti alcuni significati del greco corrente si sono incontrati e talvolta fusi con l’ebraico e anche con l’aramaico, lingua parlata da Gesù.

I LXX inseriscono nella lingua greca i concetti espressi nell’ebraico con “ruah”, attraverso il termine πνευμα (pneuma), e il termine ανεμος (anemos).

Pneuma indica e il vento e il soffio vitale nell’uomo, e non solo esso. Questo spirito non proviene dall’uomo, ma l’uomo ne viene quasi investito. Lo pneuma riempie ed edifica la terra. Esso è un premio escatologico. L’uso molto comune è che esso sia il principio vitale nell’uomo, senza del quale l’uomo non esiste.

Questa tradizione passa negli scritti del Nuovo Testamento, ma con una connotazione del tutto nuova, quando lo Spirito di Dio è anche lo Spirito di Gesù, soprattutto risorto, che influisce sulla Chiesa. Nella comunità si immette lo Spirito divino per renderla Corpo di Cristo.

Concludendo: la frase liturgica indica l’essenza della persona. Osserviamo: Il Signore con voi (pronome): specularmente con te (pronome). Sia oppure è? Ave Maria… il Signore è con te. Il Signore è con voi, ed è con te (si dice in italiano corrente). Non augurio ottativo, ma duplice affermazione. L’augurio diventa ridicolo, quando ai cristiani, ancora freschi della presenza di Gesù Eucarestia, si augura che sia con loro, quel Gesù, che è già in essi.

 

24.09.16