Ciò che non riuscì a fare il
socialismo reale, è riuscito a fare il neoliberismo consumistico. I
romani, riguardo alle distruzioni di monumenti antichi perpetrate dai
papi, dicevano lepidamente: “quod non fecerunt barbari, fecerunt
Barberini (cognome della famiglia del Papa)”.
La cancellazione
del cristianesimo dal cuore delle popolazioni cattoliche, incluse
dentro la cortina di ferro, fu promossa e perseguita ferocemente dai
comunisti. Ma non sempre con risultati eclatanti. Da quando invece è
entrato il neoliberismo tra quelle stesse popolazioni (vedi, per
esempio, la Polonia) nel giro di qualche anno si sono svuotate molte
chiese.
Per ostacolare la fede, il guanto di velluto è più efficace della rivoltella.
Del resto è sempre stato che il ricco è lontano dal regno di Dio, mentre del povero nello spirito è questo regno.
L’Occidente
attira con il fascino del benessere consumistico, mentre l’Oriente
europeo indicava un sole dell’avvenire uguale per tutti, a livelli
modesti.
E’ vero che la coca-cola arriva molto più in fretta che non la giustizia sociale.
I
nostri nonni lo sapevano, quando - non badando alla tirannia degli
imperatori - si accontentavano del “panem et circenses”. La logica di
chi vuol dominare, o con la tirannia aperta o con la tirannia camuffata
delle democrazie senza Dio (come dice Benedetto XVI) resta sempre la
stessa.
Ciò che è doloroso costatare, in tutta l’Europa, è la
totale assenza di un sussulto di dignità. Governi neoliberisti stano
profondendo tonnellate di anestetici, con parole e con divertimenti,
per ottundere in tutti il senso della dignità.
E molti, troppi, ci cascano!
GCM 29.01.06