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Ancora speranza

Il sollevamento generale degli Arabi musulmani in occasione di quell’inezia che sono le vignette su Maometto, è una prova generale di Al Qaeda, per vedere il seguito che ormai ha tra i musulmani. Lo scopo di Al Qaeda è di unire tutti gli stati islamici per abbattere l’Occidente e il Cristianesimo.

La prova generale sta riuscendo, approfittando di quell’emotività araba, che, tra l’altro, coltiva il vivaio dei kamikaze. L’armamento nucleare dell’Iran, alleato ad Al Qaeda (e primo boccone che farà Bin Laden o chi per lui), mira a distruggere non solo Israele, ma anche l’Occidente, infedele e corrotto. Siccome lo scontro sarà atomico, si formeranno grandi deserti.

Il piccolo terrorismo dei nostri giorni rappresenta soltanto una miniatura del terrorismo futuro. Cina e India ne resteranno fuori?

“Ci saranno rivoluzioni e guerre, segni nel cielo e distruzioni”. Sono avvenuti e ritorneranno, perché gli uomini saranno inquieti fino a che non accetteranno Gesù, che è la radice di ogni pace.

Eppure “non è subito la fine”. Anzi “quando vedrete accadere tutte queste cose, alzate la testa”. Il Figlio dell’uomo apparirà al di sopra di ogni devastazione.

Quanto più orrenda si presenta la catastrofe, tanto più Gesù richiede la nostra fiducia in lui. In lui, non nelle armi delle superpotenze, e nelle alchimie della diplomazia.

Proprio in questi momenti di grande angustia, si affina e si solidifica la nostra fede. Si apre una nuova era d’opera dello Spirito Santo, spirito consolatore e creatore.

E, nello Spirito, non s’indebolisce la nostra speranza.

GCM 18.02.06